
Ti do il benvenuto in Umbria, una terra incantevole dove natura e storia si intrecciano in un abbraccio senza tempo. Qui i borghi sono testimoni di tradizioni ormai dimenticate e le pietre di segreti non ancora rivelati, mentre il paesaggio pare quasi un quadro da ammirare, soprattutto nella stagione autunnale quando le colline si tingono di calde sfumature.
Antichi paesi fanno la loro comparsa all’orizzonte e l’atmosfera diventa fiabesca. Non resta che lasciarsi coinvolgere da tanta bellezza.
Esploreremo insieme Gubbio, la città della pietra e “dei matti” (così è stata soprannominata), nota per la tradizione culinaria; Città di Castello, custode delle opere di Alberto Burri, e Montone, dove la tranquillità regna sovrana.
Non mancheranno Perugia, il cui centro storico è circondato dalle mura, famosa per ospitare la fiera del cioccolato più grande d’Europa. Ci saranno poi i bellissimi borghi di Assisi, Spello, Montefalco e Bevagna. Ogni tappa del viaggio sarà un’opportunità per scoprire non solo la straordinaria bellezza del territorio, ma anche le sue tradizioni e i suoi sapori.
Gubbio
Chiamata la città della pietra, perché costruita quasi completamente in pietra, è uno dei borghi medievali meglio conservati al mondo: i monumenti e le mura sono intatti.

Passeggiare tra i suoi vicoli significa ripercorrerne la storia, dai primi insediamenti preistorici alla città-stato che in epoca pre romana era circondata dalle mura e si chiamava Ikuvium. Una storia tormentata quella di Gubbio, che prima gode della protezione dell'Impero romano e poi viene distrutta nella Guerra Gotica del 535.
Ricostruita e contesa nel secolo successivo da Bizantini e Longobardi, trova pace intorno all’anno 1000, quando si dichiara libero Comune. La città prospera sotto la Chiesa ed è sempre più potente, tanto da controllare un centinaio di castelli nei dintorni.
Una situazione che si ribalta nel 1530 a causa dei conflitti tra le famiglie più ricche in città e che la indebolirà a tal punto da finire assoggettata al Conte e Signore di Urbino, Antonio di Montefeltro. Quando la dinastia cesserà di esistere, Gubbio verrà governata dai Della Rovere.
Il borgo non è conosciuto solo per la sua storia, ma anche per essere stato il set della serie tv Don Matteo e per le tante attrazioni da vedere, quali Piazza Grande, Palazzo Pretorio e Palazzo dei Consoli. Sai che quest’ultimo detiene un primato storico?


È stato il primo palazzo italiano ad avere l’acqua corrente, così come tubature e servizi igienici (lo si può ancora vedere nel corridoio segreto). Al suo interno si trova il Museo Civico di Gubbio con un’interessante collezione di ceramiche e la pinacoteca.
Il campanile di Palazzo dei Consoli ospita il “campanone”, particolarmente caro agli eugubini, il cui rintocco si può sentire solamente in certe occasioni, grazie al faticoso lavoro dei campanari. Di fronte a Palazzo del Bargello c’è la fontana dei matti, a cui si deve il curioso soprannome del borgo. Secondo un’antica tradizione lo straniero che compiva tre giri di corsa intorno alla fontana, accettando di esserne bagnato, guadagnava il titolo di “Matto onorario di Gubbio” per il suo spirito ironico e scherzoso.
Da visitare anche l’imponente Basilica di Sant’Ubaldo, che custodisce le spoglie del patrono, un tempo raggiungibile solo percorrendo un ripido sentiero dal centro, e ora grazie alla Funivia Colle Eletto, costruita in occasione dell’ottavo centenario della morte del santo.


È aperta tutto l’anno ma se posso darti un consiglio in stile Flaïa, il periodo più bello e magico per salire è durante le festività natalizie, quando il monte Ingino si illumina con l’albero di Natale più grande al mondo (con oltre 900 luci) e una stella brillante alla sommità.
Un tragitto molto breve di appena sei minuti che ti regalerà all’arrivo un panorama a dir poco mozzafiato. Gubbio ha saputo sorprendermi e ammetto che mi piacerebbe tornare anche solo per un fine settimana, visto che non sono riuscita a vedere i resti del Teatro romano e quelli dell’Antiquarium con ciò che rimane di un’antica domus romana.
Per un pranzetto gourmet ti suggerisco l’Officina dei Sapori, a pochi passi dalla fontana dei matti, che ha conquistato il nostro palato per la cremosità delle tagliatelle al grasso rancido di prosciutto di Norcia, il fondo di funghi porcini e tartufo nero, l’equilibrio di sapori del merletto di tartelletta con crema pasticcera, mandorle e pera al Sagrantino.


Città di Castello
Posso dirti la sincera verità sul borgo? Non ne sono affatto rimasta colpita, se non per la fondazione Burri che purtroppo io e Marco non abbiamo visto.
Inaugurata nel 1989 a Palazzo Albizzini offre una panoramica completa della carriera di Burri, dai primi lavori risalenti agli anni ‘40, fino alle opere monumentali degli anni ‘90 (tra cui “Sacchi”, “Combustioni”, “Plastica” e “Cretti”). L'esposizione custodisce infatti la più vasta collezione dell’artista, precursore di svariati movimenti artistici, quali il Nouveau réalisme.
Montone
Di tutt'altro aspetto il borghetto medievale di Montone, incastonato tra uliveti e querceti, che richiama subito una gradevole sensazione di pace con le sue case storiche, le chiese e i conventi racchiusi dalle antiche mura. A fine ottobre il paese ospita la Festa del Bosco, una delle più antiche celebrazioni autunnali in Umbria dedicata ai prodotti locali e al sottobosco.


Perugia
Così inizia il racconto “La carriola” di Luigi Pirandello:
“Ritornavo, quindici giorni or sono, da Perugia, ove mi ero recato per gli affari della mia professione. Uno degli obblighi miei più gravi è quello di non avvertire la stanchezza che m’opprime, il peso enorme di tutti i doveri che mi sono e mi hanno imposto, e di non indulgere minimamente al bisogno di un po’ di distrazione, che la mia mente affaticata di tanto in tanto reclama. L’unica che mi possa concedere, quando mi vince troppo la stanchezza per una briga a cui attendo da tempo, è quella di volgermi a un’altra nuova.”
Perugia è una città che mi ha sempre affascinato, un gioiello tra le colline umbre dove ogni angolo racconta una storia. E nonostante sia passato del tempo dall’ultima volta che ci sono stata, ricordo bene la sensazione che ho provato a camminare per i suoi vicoli medievali.
Il cuore pulsante della città è Piazza IV Novembre con la maestosa Fontana Maggiore, capolavoro risalente al Duecento che sembra quasi prendere vita al tramonto, quando le sue pietre bianche e rosa si accendono alla luce.
A breve distanza il Duomo di San Lorenzo, le cui vetrate sembrano dipinte di mille colori dalla luce che ogni giorno filtra dall’esterno.
Ma Perugia non è solo arte, il fascino della città si nasconde anche sotto terra con Rocca Paolina e il pozzo etrusco. È stato bellissimo compiere un viaggio nel cuore della civiltà etrusca scendendo fino ai 37 metri di profondità del pozzo. Un capolavoro d’ingegneria che racconta il genio antico di un popolo che ha saputo dominare l’acqua.
Se sei amante dell’arte, la Galleria Nazionale dell’Umbria ti farà battere il cuore con le opere di Perugino, Piero della Francesca e tanti altri maestri.
Visitare Perugia è un’esperienza che tocca i sensi, dal rumore delle piazze affollate durante il festival del cioccolato, all’atmosfera vibrante che si respira all’Umbria Jazz, quando le strade della città si riempiono di musica e di risate.
Vocabolo Moscatelli: una struttura in stile Flaïa tra Toscana e Umbria
A breve distanza da questi borghi, incorniciato da un paesaggio a dir poco incantevole, si trova un antico monastero risalente al Duecento, all’interno del quale sorge Vocabolo Moscatelli. Frutto della visione di Frederik, Catharina ed Enrico, è un piccolo boutique hotel che si distingue per l’atmosfera unica e avvolgente che regala ai suoi ospiti.


Composto da tre edifici, tra cui una pittoresca chiesetta sconsacrata che oggi ospita eventi speciali quali la cena e il ballo di halloween, Vocabolo Moscatelli è in perfetto equilibrio tra passato e presente.
Sai che quando è stato acquistato i due proprietari hanno trovato un vaso di terracotta rovesciato sul letto che da lontano ricordava una campana?
Si sono talmente tanto innamorati dell’idea da commissionare una vera campana alla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone in Molise, la più antica azienda in Italia a conduzione familiare e la terza più antica al mondo, che opera dal 1080 e ha donato un tocco di autenticità e prestigio a Vocabolo Moscatelli.
La struttura è il luogo ideale per chi vuole vivere un soggiorno all’insegna del dolce far niente, lasciandosi coccolare da un ambiente intriso di storia e bellezza senza tempo, nella campagna umbro-toscana.
Panicale e il boutique hotel Rastrello


Un borghetto minuscolo, annoverato tra i borghi più belli d’Italia e riconosciuto bandiera arancione dal TCI per l’offerta d’eccellenza e l’accoglienza di qualità. A metà settembre diventa lo scenario di un bellissimo evento, la festa dell’uva: carri allegorici, concerti, degustazioni di vino e piatti tipici. Nascosto tra le antiche mura di questo splendido borgo si trova Rastrello, un boutique hotel che si affaccia sul lago Trasimeno, nonché sontuoso palazzo risalente al 1500 e restaurato dal noto studio Pellizzari.


Gli elementi architettonici originari sono stati recuperati e valorizzati. L’uso di materiali locali come il travertino e la pietra serena conferisce un tocco di autenticità e di connessione col territorio, espressione di un’atmosfera unica ed esclusiva pensata per catturare l’essenza e l’eleganza del luogo. Il ristorante della struttura rappresenta un valore aggiunto, intimo e accogliente, aperto anche ai visitatori esterni, e offre una cucina raffinata e stagionale.
Assisi
Ad appena un’ora dal boutique hotel Rastrello si trova Assisi, definita da Giosuè Carducci “una gran bella cosa, paese, città e santuario”. Arroccata su una collina, questa cittadina umbra è un connubio di storia e spiritualità, celebre per essere stata il luogo in cui San Francesco fondò l’Ordine Francescano.
Ti suggerisco di visitare la Basilica di San Francesco, con gli affreschi di Giotto e di Cimabue, la Basilica di Santa Chiara, il Tempio di Minerva, una delle costruzioni romane meglio utilizzate, e Rocca Maggiore, da cui potrai ammirare un panorama mozzafiato.

Da non perdere il Duomo di San Rufino, dove si pensa siano stati battezzati San Francesco e Santa Chiara, e l’Eremo delle Carceri, suggestivo luogo di contemplazione nel bosco.
Solomeo
Noto per essere il borgo del cashmere e dell’armonia, è il cuore dell’azienda Brunello Cucinelli, espressione di qualità e artigianalità in tutto il mondo, ma purtroppo non visitabile. La famiglia si è presa cura sia del restauro che della conservazione del paese, che conta poco più di 400 abitanti.


Saragano: il piccolo borgo dove si trova Aethos Saragano
Un borgo medievale che mi ha avvolto in un caloroso abbraccio e circondato da mura, nonostante una giornata fredda e piovosa.

Ad accogliermi Aethos Saragano, altra struttura umbra in stile Flaïa, la scelta ideale per godere di una vacanza in assoluto relax nella quiete della natura e in posizione strategica per esplorare Bevagna, Montefalco, Spello, Foligno, Trevi, Spoleto.
Il ristorante Ceci sulla terrazza, i cui aromi impregnano l’aria, offre un’atmosfera di charme senza eccessi, un design raffinato e una vista panoramica che difficilmente dimenticherai.


A pochi chilometri da Aethos si trova il Frantoio Clerici, dove potrai acquistare l’olio che utilizza l’hotel, davvero molto buono.
spello
È giunto il momento di parlarti di Spello, incantevole borgo in collina noto per l’infiorata, una manifestazione dedicata ai fiori che si tiene ogni anno in occasione della Festa del Corpus Domini. In questa occasione i cittadini ricoprono le strade con splendidi tappeti di petali di fiori, creando vere e proprie opere d’arte che vengono poi calpestate durante la processione.
Un evento a cui purtroppo non ho partecipato ma che resta nei miei desideri di viaggio.


È giunto il momento di parlarti di Spello, incantevole borgo in collina noto per l’infiorata, una manifestazione dedicata ai fiori che si tiene ogni anno in occasione della Festa del Corpus Domini. In questa occasione i cittadini ricoprono le strade con splendidi tappeti di petali di fiori, creando vere e proprie opere d’arte che vengono poi calpestate durante la processione.
Un evento a cui purtroppo non ho partecipato ma che resta nei miei desideri di viaggio.
bevagna
Nata con il nome di Mevania, perché al centro di un importante sistema di collegamento tra le vie d’acqua e quelle di terra, mi ha accolto come sempre con la pioggia.

Un paese medievale noto per le tele di pregio che qui si producevano e appunto chiamate bevagne. Nel borgo sono ancora visibili i resti di quello che un tempo era il teatro romano, da vedere in visita guidata anche per scoprire gli aneddoti sulla storia di Bevagna.


montefalco
Il borgo, ubicato su un colle ricoperto di olivi e viti, definito la Ringhiera dell'Umbria per la splendida posizione panoramica, è centro di produzione del Sagrantino di Montefalco e del Montefalco Rosso, non a caso è soprannominato la città dell’olio e del vino.

Come non suggerirti l’enoteca Alchimista, location molto particolare, i cui tavoli sembrano opere d'arte, con piatti sfiziosi per una sosta in paese. Dal delizioso carciofo in due cotture, croccante fuori e morbido dentro, agli strangozzi, pasta lunga tipica umbra.
Una vera libidine, da segnare!


rasiglia
Tra i luoghi più fotografati d’Italia, Rasiglia è conosciuta come la Venezia Umbra per i tanti ruscelli e i corsi d’acqua sparsi per il borgo, ma è altresì nota per essere il borgo del tessile.
Nel mese di giugno viene organizzata “Penelope e Rasiglia”, manifestazione dedicata agli antichi mestieri della tessitura.


Come avrai capito, l’Umbria è stata per me un luogo da vivere, che ha saputo coinvolgermi con le sue tradizioni, storie e bellezze. Le strutture di cui ti ho parlato sono l’emblema di un viaggio a ritmo lento in mezzo alla natura e all’insegna del relax.
Prenotando tramite Flaïa non solo avrai il mio supporto dedicato, ma avrai anche accesso a vantaggi esclusivi e un regalo speciale legato ai cinque sensi in stile Flaïa direttamente a casa tua. Ogni volta diverso.
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