
Il richiamo del mare, il suono delle onde che si infrangono contro gli scogli, e l'eco dei secoli di storia che infondono l'aria salmastra. Questo è il sentore che avvolge la Tonnara di Scopello, un luogo intriso di storia e fascino incastonato sulla costa siciliana.
Il suo nome evoca antichi rituali di caccia al tonno, ma la Tonnara è molto più di un semplice luogo di pesca.
È un racconto intricato di nobiltà, famiglie aristocratiche e generazioni di pescatori che hanno tessuto insieme le trame di questa meraviglia mediterranea.
Mi trovo alla Tonnara di Scopello, quando sento la campana suonare. È Giuseppe, che si appresta a chiamare gli ospiti che ogni giorno visitano il museo per scoprirne la storia.
A pensarci, in effetti, il termine tonnara è per me improprio, perché fa riferimento al solo sistema di reti per la cattura dei tonni.
Non ci sono più tonnare attive in Sicilia e quella di Scopello è rimasta operativa fino al 1984. All’epoca, i tonnaroti si trasferivano qui per tutta la stagione, da aprile a luglio, insieme alle loro famiglie. La visita al Museo, prenotabile anche online, dura all’incirca venti minuti. Scegliendo, invece, di alloggiare in una delle dimore, l’ingresso è incluso. Ed è proprio la seconda scelta che ti voglio esortare a vivere.
Soggiornare alla tonnara, infatti, è un vero e proprio viaggio nella storia, in un periodo in cui la pesca dei tonni rappresentava il fulcro dell’economia siciliana.


Qual è il periodo migliore per visitare la tonnara?
Se c’è una cosa che ti suggerisco, in perfetto stile Flaïa, è vivere questo luogo con la pace che merita, ascoltando lo sciabordio delle onde e il racconto della vita di un tempo.
Decidere di trascorrere un fine settimana o una vacanza alla tonnara di Scopello, diventa ancora più bello e affascinante, nel periodo di bassa stagione. Non maggio, come potresti pensare, che è spesso epoca di eventi e matrimoni, motivo per cui non è così facile trovare disponibilità, ma l’autunno che in Sicilia è magico.
Poche persone e un clima che regala temperature ancora piacevoli, non torride come in estate, perfette per fare il bagno e immergersi nella storia della tonnara.


A tal proposito, una precisazione è doverosa. Se osservi la prima foto, noterai una piattaforma in cemento, con gli sdraietti tipici degli anni ‘60/’70, e uno scorcio unico sul mare.
Ecco, tutti coloro che prenotano l’ingresso giornaliero, possono di fatto "spiaggiarsi" qui, proprio come te. Un problema piuttosto insidioso in alta stagione, considerando l’affluenza di turisti che scelgono la Sicilia come meta per le vacanze. Anche chi visita il museo può di fatto transitare sulla piattaforma, per scattare qualche foto ricordo.

Quell’atmosfera suggestiva e a tratti malinconica, tipica della tonnara, viene così dimenticata, turbata dal chiacchiericcio della gente e dal rumore incessante dei passi dei visitatori. C’è solamente una zona della Tonnara riservata esclusivamente agli ospiti delle dimore, ovvero quella all'interno della porticina verde, visibile nella foto sopra.
Una piazzetta molto bella che si presenta però con un accesso al mare particolarmente scomodo: tanti scalini e una piattaforma in cemento davvero piccola.


Per questo, i periodi migliori per visitare la tonnara, sono ottobre e novembre: tradizione, storia e mare turchese, che potrai goderti in tutta tranquillità. Altrimenti, che vacanza sarebbe?
La storia della tonnara di Scopello
Sono antiche le origini della tonnara, riconducibili al XV e XVI secolo, così mi racconta Giuseppe durante la visita al museo. La struttura era stata inizialmente acquisita da una famiglia nobile di Trapani, per poi subire notevoli trasformazioni nel corso del tempo.
Tra queste, la costruzione di ulteriori spazi che, insieme al primo nucleo, costituivano quello che oggi è il baglio. Sempre dalle sue parole, vengo a scoprire che la tonnara è appartenuta anche ai Gesuiti, che ne hanno migliorato gli edifici già esistenti: la chiesetta, i magazzini adibiti al ricovero delle barche, e il corpo di fabbrica, alloggio dei pescatori.


È stato solamente nel 1874 che i Florio e altre famiglie si sono aggiudicati la proprietà della tonnara con un’asta pubblica, incrementando la produttività e migliorando ulteriormente gli strumenti di lavoro. La “Palazzina Florio” è stata, infatti, voluta proprio dalla famiglia, per ricavare nuovi locali destinati all’amministrazione.
La pesca del tonno, oltre a essere la vera costante nella storia di Scopello, è una pratica molto antica, di cui la Sicilia è testimone.


Ciò che resta sono le tante tonnare disseminate lungo la costa, a ricordo della gloriosa pratica dei pescatori siciliani, che uscivano in mare verso il faraglione, lasciandosi alle spalle la chiesetta, sia per ricevere protezione, che per direzionarsi. Il pavimento che vedi in foto, invece, è stato progettato per drenare l’acqua e far rimanere la chiesa sempre visibile.
Dalla rampa venivano spinte a mano le ancore, per essere caricate sui vascelli, prima della partenza.
Era il Rais, il capo dei tonnaroti, a prendere le decisioni più importanti: quando uscire in barca, chi assumere, o se bloccare l’attività. Il Corpo di Guardia si occupava della conta dei tonni pescati per tutta la stagione, mentre i sub si immergevano per scongiurare eventuali pericoli, eliminando squali e pesci spada, causa dell’allontanamento dei tonni.
Le Dimore alla Tonnara
Se un tempo la Tonnara di Scopello era accessibile solamente dal mare, oggi è invece possibile visitarla in giornata, o in alternativa godere del suo indiscusso fascino, trascorrendo qualche giorno in una delle vecchie dimore dei tonnaroti, riadattate nel rispetto del paesaggio e della loro storia.
Le dimore si suddividono in quattro zone:
- Sotto la torre medievale, a ridosso delle rocce, dove un tempo c’erano gli uffici amministrativi.
- Nelle Vicarie, i vecchi alloggi dei pescatori e del Rais.


- In zona Taverne, abitate dall’unica donna della Tonnara (la Bagliera) con un forno a legna (tuttora presente), da lei utilizzato per cuocere il pane.
- Palazzina Florio, voluta dalla famiglia Florio e residenza della stessa fino al termine della prima guerra mondiale. All’epoca era un magazzino a un solo piano.


La Tonnara di Scopello non ha mai smesso di stupirmi in quei giorni di novembre, regalandomi momenti di pace e magia, di cui sarò eternamente grata.
La mia esperienza nella Casa del Rais
La Casa del Rais (il capo dei tonnaroti) è una piccola casetta a due piani, con un ingresso indipendente, al piano inferiore, che si suddivide in due camere, un bagno, una cucina e una splendida vista sui faraglioni.


Sarà stato lo sciabordio delle onde in sottofondo, il calice di vino che ho sorseggiato guardando la luna riflessa sul mare, o addormentarmi con il fruscio del vento, per poi risvegliarmi con la luce dell’alba che entrava dalla finestra, ma io, la Casa del Rais, l’ho sentita mia. Non è stata però l’unica dimora in cui ho alloggiato.

Una notte l’ho passata nella Palazzina Florio, nella Lucie.
Una sistemazione più grande e luminosa, con uno splendido terrazzo vista mare e soprattutto vista alba. Ad accogliermi un bigliettino dello staff scritto a mano, che mi dà il benvenuto nuovamente, facendomi sentire ancora una volta a casa.


Difficile scegliere quale tra le due consigliarti, perché entrambe hanno le loro particolarità. Quello che però so per certo è il periodo migliore in cui soggiornare alle dimore (ottobre e novembre), evitando l’estate, che qui è davvero caotica, con un viavai continuo di persone, che non si sposa affatto con il fascino della Tonnara.


La Tonnara di Scopello è stata una continua scoperta, fatta di brezza e istanti vissuti, attenzioni e premure da parte di tutto lo staff, in un contesto storico e paesaggistico che ha in sé una delle tradizioni più antiche della Sicilia. Incanto ed emozioni, che mi hanno lasciato uno splendido ricordo. Perché non viverlo anche tu?
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