Langhe da gustare: i miei ristoranti del cuore

Langhe da gustare: i miei ristoranti del cuore

Se c’è una cosa che ho imparato viaggiando nelle Langhe, è che prenotare un ristorante in anticipo, soprattutto in alta stagione, è essenziale. 

Saranno i prodotti tipici come il tartufo bianco di Alba, la nocciola tonda gentile, la carne all’albese o magari i Tajarin (tagliolini serviti di solito con il ragù di langa o con il tartufo bianco) a conquistare il palato dei viaggiatori, ma i posti nei locali si esauriscono in fretta.

E quando ciò accade, si rischia di prenotare ristoranti che non valorizzano il territorio, finendo per rimanere delusi. Per evitare brutte esperienze (purtroppo capitano anche quelle), ho deciso di condividere con te una lista di ristoranti che ho provato personalmente e dove mi sono trovata molto bene.

Ogni posto consigliato ha qualcosa di unico: un piatto tipico, una vista mozzafiato, o un’atmosfera accogliente che ti farà sentire a casa. 

Del resto, anche i sapori della tradizione sono parte integrante del viaggio.

Vale la pena viverli al meglio, non credi?

Uri: sapori condivisi a Roddino

Il mio posto del cuore, quello che riesce sempre a sorprendermi, in cui ritornerei infinite volte. Un mix di sapori in perfetto equilibrio, dalle Langhe alla Corea, il paese d’origine di chef Kim. 

E questa unione viene celebrata dal nome stesso Uri del ristorante che in coreano significa "Noi". 

Sapori diversi che si sposano nella passione di Federica e Chef Kim per la condivisione di culture, di piatti tipici e di chiacchiere con la voglia di dar vita a un’esperienza semplicemente irresistibile. Tra i piatti che ho amato di più i ravioli al bleu e il sandwich di faraona.

Un must da provare e riprovare!

Osteria Concreta a Diano D’Alba

Una location semplice, pochi piatti nel menù e materie prime d’eccellenza che hanno trovato in Andrea Ferrucci, chef di origini pugliesi, e in Nije Cena, di origini albanesi, l'essenza. 

Dopo diverse esperienze in ristoranti stellati, che hanno visto la sua collaborazione con maestri quali Gualtiero Marchesi, Enrico Bartolini, Andrea Berton, Carlo Cracco, Enrico Crippa e Pietro Lehmann, Ferrucci ha dato vita al suo ristorante appena fuori da Alba: Osteria Concreta.

Insieme a Nije Cena condivide la visione di un locale che si impegna nel portare a tavola sapori genuini e autentici, regalando ai suoi commensali un’esperienza culinaria unica nel suo genere.

A conquistarmi sono stati i plin burro e salvia, semplicemente deliziosi, così morbidi e cremosi che quasi si scioglievano in bocca, e sul finire la pannacotta, una sorpresa per gli occhi e per il palato.

Ristorante Umano a Neive

In zona è conosciuto per l’ottima selezione di carni, ma tra le sue proposte non mancano piatti vegetariani legati alla stagionalità dei prodotti. Come potevo non assaggiarli?

Ho optato per la vellutata di zucchine trombetta (che adoro!), basilico, ricotta salata e paprika, e un porcino con pere e tartufo che quasi simulava un piatto di carne per la sua consistenza burrosa. Una vera esplosione di gusti, considerando che nei piatti vegetariani è molto più difficile esaltare i sapori e renderli speciali, cosa molto più semplice per carne e pesce.

Il ristorante Umano a Neive si sviluppa su due piani e nella bella stagione ti suggerisco di riservare un tavolo nel terrazzino.

Belbo da Bardon

Un ristorante a gestione familiare a San Marzano Oliveto che, da generazioni, offre una cucina autentica e genuina accompagnata da un’ottima selezione di vini. Dall’atmosfera semplice e accogliente, Belbo da Bardonti fa sentire a casa, senza rinunciare alla qualità.

I piatti della tradizione raccontano la storia del territorio e l’amore indiscusso per la cucina piemontese. Per questo ti consiglio il vitello tonnato e i plin, per un viaggio nei sapori davvero speciale e irrinunciabile.

Radici presso Le Marne Relais a Costigliole D’Asti

Il ristorante Radici, ospitato nella storica cantina del 1878 presso la Dimora degli Artisti, all’interno de Le Marne Relais, propone una cucina territoriale dal tocco contemporaneo, riscoprendo i piatti meno noti della tradizione.

L’ambiente è intimo e suggestivo, con soli 35 coperti sotto le affascinanti volte a botte di fine Ottocento.

E quando il sole splende, pranzare in terrazza, immersi nei vigneti, è un’esperienza ancora più speciale.

Di sera, invece, la magia continua sotto un cielo stellato, rendendo ogni cena memorabile.

Campamac a Barbaresco

Un’osteria gourmet di alto livello, dove ai classici della tradizione si affianca una straordinaria selezione di carni pregiate, il tutto in un ambiente raffinato. Il nome si ispira a un’espressione dialettale che significa “mettine ancora, dacci dentro”, un incoraggiamento che lo chef rivolge alla sua brigata in cucina.

Allo stesso tempo, il ristorante abbraccia il concetto di osteria commestibile: qui, infatti, tutto ciò che arriva in tavola si può non solo gustare, ma anche acquistare, dalla carne al vino, dalle posate ai quadri, fino ai piatti e al pane.

L’atmosfera da Campamac è elegante, in netto contrasto con l’idea tradizionale di osteria, come dimostra il pavimento in marmo bianco e nero intarsiato, uno dei tanti dettagli curati dall’architetto Fabio Ferrillo. E la cucina? Semplicemente sublime, con pane e pasta fresca fatti in casa e un menu che valorizza i prodotti di stagione, ponendo grande attenzione alla materia prima e alle eccellenze delle Langhe e dell'Alta Langa.

Aromatario a Neive

Una location splendida, con la facciata avvolta da una rigogliosa edera che in autunno si tinge di calde sfumature, dall’arancio al rosso. E poi i piatti: semplicemente ottimi.

Nel menù di Aromatario spiccano le specialità della tradizione piemontese, come il vitello tonnato, che ho apprezzato per la sua delicatezza al palato, la rotolata di faraona e il tonno di galletto, tutti preparati con materie prime di alta qualità che esaltano i sapori delle Langhe. Imperdibili anche i tajarin al tartufo, incredibilmente morbidi e cremosi.

Ma sai cosa ho amato di più in questo posto meraviglioso? Oltre alla cucina, il fatto che il telefono non prendesse. Un’ottima occasione per fermarsi a chiacchierare, proprio come si faceva una volta.

E prima di salutarti, voglio consigliarti anche l’Osteria Le Rocche a Treiso, una piacevole scoperta che unisce tradizione e innovazione. Qui ho avuto il piacere di gustare dei tajarin al tartufo deliziosi, esattamente come li immaginavo: morbidi, cremosi e profumati.

La tradizione culinaria delle Langhe prende vita grazie alla maestria di chef che hanno un legame profondo con il territorio. Per questo, la scelta del ristorante non dovrebbe mai essere lasciata al caso, ma guidata dalla qualità delle materie prime, dal comfort e dall’attenzione al servizio.

Se stai programmando un soggiorno nelle Langhe, lasciati conquistare dai suoi sapori e prenota in uno dei ristoranti che ti ho consigliato.

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